Lana Del Rey: tra musica e animismo

Lana Del Rey, pseudonimo di Elizabeth Woolridge Grant, è una giovane cantante statunitense, che nel 2008 raggiunse una certa notorietà nel campo del genere “rock alternativo” grazie soprattutto all’ineguagliabile poeticità che riesce a conferire in ogni suo testo. Nel gennaio del 2021 pubblicò il suo singolo d’esordio “Chemtrails Over the Country Club” del settimo e omonimo album. Il brano restituisce le sonorità a cui l’artista ha abituato il suo pubblico, rievocando gli elementi che hanno garantito la fortuna della cantante tra musicalità eterea, sospesa nel tempo e un misto di vintage e sensualismo, ponendo però questa volta l’accento su una natura viva e divina

You’re in the wind, I’m in the water, nobody’s son, nobody’s daughter.

Solitamente lasciati ai margini delle narrazioni, al contrario in Lana del Rey gli elementi naturali rivestono un ruolo decisivo. La natura emerge come organismo vivo, animato, ponendosi al centro di tutte le cose. Agisce sull’umano: interroga, destabilizza, sprona, culla. In alcuni casi incarna i sentimenti e viceversa, in un reciproco gioco di specchi. Ciò che la musica della cantate ci restituisce è l’immagine di un universo vivo, senziente a tratti divino. Lana del Rey si pone così come erede contemporanea e pop di una concezione che si perde nella notte dei tempi: l’Animismo.

L’Animismo, conosciuto anche come Panpsichismo, è quella concezione secondo cui la realtà ha una coscienza propria e, dunque, tutto ha un’anima, tutto è vita. E questo pensiero della filosofia è comune anche alla teologia: sono molte, infatti, le religioni che si basano su questa concezione della realtà e della natura, come quelle delle civiltà totemiche nordamericane, africane e siberiane, e l’influenza di queste si riflette anche nelle religioni più moderne, come quella cristiana o musulmana, secondo cui, come anche diceva Talete, Dio è in tutte le cose, allora tutte le cose sono Dio, per cui tutto è pieno di vita.

Tutto è pieno di dei, scriveva Talete. In a land of Gods and Monsters I was an angel, canta Lana del Rey

Tuttavia, con l’evoluzione del pensiero filosofico e scientifico, l’Animismo, benchè fosse stato ripreso da molti importanti filosofi contemporanei e successivi al Rinascimento come Giordano Bruno, Leibniz, Cartesio e Maupertuis, è stato soppiantato e sostituito da una concezione meccanicistica, secondo cui il moto e la vita sono generate non dall’anima ma dalla materia: per esempio, il magnete, prova secondo Talete della veridicità del panpsichismo, non si muove perché spinto da una coscienza vitale, ma a causa delle leggi fisiche che lo governano.

 L’animismo quindi nasce dal pensiero dei presocratici. Col termine “presocratici” si intendono tutti quei filosofi che si incentrarono più sullo studio della natura (non a caso vennero chiamati anche “fisici” o “naturalisti”), e che partirono da questa intuizione secondo la quale la natura fosse un essere, se non cosciente, almeno vivo, e da ciò partì la loro indagine sulla natura ed il cosmo, indagine che porterà alla nascita delle scienze, animate da questa resa di coscienza nei confronti di una natura che è viva e che non subisce passivamente l’intervento dell’uomo, una resa di coscienza che forse ci sarebbe d’aiuto in questi tempi in cui l’uomo cerca il più possibile di soggiogare la realtà che lo circonda come se questa non fosse capace di reagire.