“Per essere giovani in Italia bisogna essere un po’ salmoni”.

Quella attuale è l’Italia dei giovani che scappano all’estero e degli anziani che diventano sempre più numerosi e sempre più soli. Un’autentica emergenza; la chiave per risolverla? La fiducia, prima di tutto nel futuro.
Purtroppo come sappiamo nel nostro paese è difficile realizzarsi, o fare realmente quello che si vuole.
Frequentemente, l’Italia si ritrova spesso sotto i riflettori per un grosso problema: la disoccupazione.
La difficoltà nel trovare lavoro che non si limita solo alla scarsa presenza di esso, ma che va a mettere in risalto ulteriori problemi, non del tutto risolti.
In questi casi, infatti, si mettono in primo piano le differenze ancora presenti tra le regioni, tra i sessi e tra l’età. Questo sta a significare che vi è una enorme spaccatura tra il nord e il sud, tra le donne e gli uomini e tra i giovani e i meno giovani.
L’Italia ha bisogno di scommettere sul futuro; ha bisogno, soprattutto, dei giovani e di politiche strategiche che favoriscano il passaggio dalla scuola al mondo lavoro, potenziando gli strumenti di incontro tra offerta e domanda e stimolando il sistema produttivo ad attrarre e formare le competenze funzionali alla propria crescita.
In più tra giovani bisognerebbe supportarci. Spesso le idee di un singolo o di un gruppo vengono sminuite, ridicolizzate o addirittura denigrate. Tutto ciò accade, quando si tenta di uscire dall’anonimato, di rompere il silenzio e di denunciare i problemi sociali, per cercare di migliorare la nostra quotidianità.
Tutti quelli che potrebbero essere “passi per la svolta”, vengono repressi ed etichettate come utopie.
Siamo relegati all’idea, che l’Italia è un luogo da cui dovremmo fuggire, perché nulla va come dovrebbe andare, niente funziona nella maniera corretta e allora ci limitiamo a criticare e a lamentarci.
E questo avviene, perché siamo convinti di non poter migliorare le cose.
Come diceva Platone: “Per quanto le nostre utopie siano ambiziose, non dobbiamo partire sconfitti e cercare di realizzarle”.
È giusto ascoltare le opinioni dei ragazzi e delle ragazze in merito a questa questione.
Infatti, “Torcha” ha dedicato una vera e propria rubrica sulle storie dei giovani e ci sono state delle testimonianze che mi hanno colpito particolarmente.
La testimonianza di Andrea: “Cerchiamo noi giovani di non essere tante fotocopie.
Ritengo che come giovani quotidianamente siamo di fronte ad una scelta abbandonarci alla staticità del momento, oppure viverlo, reinventando nuovi modi per lasciare il segno. “
Ma anche quella di Beatrice: “Ho voglia di lottare, di cambiare il mondo e di fare sentire la mia voce.
Questi mio spirito combattivo, forse ancora un po’ ingenuo lo sento spesso soffocato da un società che vuole vedere una bel sorriso in silenzio accondiscendente”
E in fine, condivido a pieno le parole di Gloria: “Per essere giovani oggi bisogna essere un po’ salmoni.
Perché? Perché è capace di nuotare controcorrente per risalire il fiume e raggiungere il suo scopo.
Intendo dire che vivere in Italia non è facile e realizzarsi in questo Paese richiede forza di volontà e determinazione”.