Ricorre 15 marzo 2021, la Giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla” contro i disturbi del comportamento alimentare. I disturbi alimentari consistono in disfunzioni del comportamento alimentare che danneggiano in modo significativo la salute fisica e allo stesso tempo il corretto funzionamento psicologico.
Negli ultimi anni i disturbi del comportamento alimentare sono nettamente aumentati in particolare nel mondo occidentale e colpiscono con una forte prevalenza del 90% il sesso femminile, ma questo dato ha purtroppo ha sviato il pensiero comune, per cui è stato dato quasi per scontato che questi disturbi colpissero solo ed esclusivamente il sesso femminile. Non si può negare che è proprio il corpo femminile ad essere maggiormente standardizzato, dal rinascimento all’800, bellezza incarnata da corpi dalle forme notevolmente differenti tra loro, dalle formose nobildonne dei secoli passati alle androgine ‘garçonne’ degli anni 20, nasce proprio dalla volontà di eliminare questa tipizzazione e queste ‘aspettative’ riguardanti il corpo femminile, il movimento ‘Body positivity’ tra il 2010 e il 2011 per merito di alcune donne attiviste “oversize”, che hanno cominciato a postare dei contenuti sui social media con l’hashtag #BodyPositivity, creato per lanciare e promuovere un messaggio positivo, dedicato a chi ha un corpo che non rientra nei canoni predefiniti dagli standard di bellezza contemporanei, ma non solo, infatti si pone anche l’obiettivo di far comprendere che questa prefissata ‘perfezione’ è più frutto di un’idealizzazione mentale e molto solida ai nostri tempi, piuttosto che di un concetto puramente reale. Il movimento della body positivity si è rivelato per alcuni un fallimento, non solo per gli scettici della prima ora, ma anche per molte femministe che inizialmente vi avevano aderito. Ciò avviene sia per la sua appropriazione come strategia di marketing per i prodotti dietetici, ma anche perché si è capito che il discorso valeva inizialmente solo per alcuni corpi, mentre gli altri potevano continuare a sentirsi tagliati fuori. Tra questi corpi esclusi ci sono anche quelli maschili. Gli standard di bellezza infatti non esistono solo per le donne, ma anche per gli uomini, e possono essere altrettanto irraggiungibili e mortificanti, questi possono andare dall’altezza alla barba, dalla magrezza o alla mancanza di massa muscolare… Nasce proprio qui un allargamento dei confini della body positivity, che negli ultimi due anni ha visto sempre un maggiore consenso sia nel mondo della moda, con una maggiore presenza di modelle rientranti nei ‘canoni naturali’, ma anche nel mondo televisivo e dei social media. Questo ci fa capire come questa tipizzazione sia una delle principali cause dei disturbi alimentari, che nella maggior parte dei casi sono anche legate a dei vuoti interiori, sono infatti molti di coloro che sono riusciti a guarire da questi disturbi che sostengono di aver intravisto nel cibo un vero e proprio mezzo di aiuto, che finiva per essere la causa dei loro problemi. Con il concetto di disturbi alimentari non si intende soltanto l’anoressia, la bulimia nervosa o il binge eating disorder, infatti anche la pica, o l’ortoressia rientrano in questa categoria, ed è proprio per la grande varietà di problemi che creano questi disturbi e per l’elevata percentuale di persone che colpiscono, alcune delle quali non riescono più a guarire, infatti oltre ad essere una delle principali cause di morte degli adolescenti, riguarda anche la sfera degli adulti, che bisogna sempre di più sensibilizzare sull’argomento.