La casa di carta è una serie TV di Netflix il cui primo episodio è stato lanciato il 2 maggio del 2017. Precisamente identificato come dramma, La casa di carta parla di un criminale che ha un piano per realizzare una rapina alla Zecca Reale di Spagna, la più grande della storia. Per raggiungere i propri scopi l’uomo recluta otto persone che non hanno nulla da perdere. Secondo le statistiche al 97% degli utenti è piaciuta questa serie TV.
La casa di carta per chi non la guarda. Per chi sta leggendo questo articolo giusto per curiosità, la prima cosa da dire sulla casa di carta è che – lasciando da parte i gusti personali – non è un capolavoro. Non lo è come un qualsiasi Fast &Furious, eppure entrambe le serie hanno successo, perché danno ad un’ampia fetta di pubblico quello che vuole. Altre serie e altri film premiati sotto molti versi si possono definire migliori, ma a moltissimi spettatori piacciono meno. Nel caso della Casa di carta gli ingredienti sono una storia semplice nelle premesse, ma vivace nell’evoluzione – basta aspettare qualche minuto, in qualsiasi episodio, perché ci sia qualche colpo di scena – un azzeccato misto di scene d’azione, momenti da soap-opera, passaggi drammatici e dialoghi divertenti. La trama può essere riassunta in tre righe: un gruppo di criminali senza niente da perdere, ognuno chiamato con il nome di una città, prova a fare una complicatissima rapina. La rapina inizia dopo 15 minuti nella prima puntata della prima stagione e, come ha scritto la BBC, più che chiedersi come andrà la rapina, spesso ci si chiede «quali drammi interpersonali emergeranno tra i rapinatori, i loro ostaggi e i poliziotti». Chi ha provato a spiegare come mai La casa di carta sia piaciuta così tanto si riferisce di solito dell’uso di certe immagini (i rapinatori indossano e fanno indossare una maschera di Salvador Dalì), slogan (frasi perfette per diventare meme e girare su internet), un misto di riferimenti al folklore spagnolo (a volte oscuri per uno spettatore italiano) ed elementi internazionali (come le citazioni di film americani o l’uso di una canzone come “Bella Ciao” e, nella quarta parte, di alcune altre canzoni italiane). La serie, che tra gli altri piace molto a Stephen King, presenta diversi flashback, problemi sempre nuovi da risolvere per i personaggi e una attenta analisi delle relazioni – spesso drasticamente volubili – che i protagonisti intrattengono. Capita più volte, per esempio, che mutino repentinamente alleanze e gerarchie. Sono, infatti, diverse settimane che La casa di carta è tra le serie più viste in Italia, perché molti stavano vedendo o rivedendo i precedenti episodi per rinfrescarsi la memoria in attesa di quelli nuovi. I pochi dati comunicati da Netflix parlano, per le prime tre stagioni, di diverse decine di milioni di spettatori complessivi. Nel 2017, invece, quando il primo episodio della prima stagione andò in onda nella televisione Spagnola, la serie fu vista solo da 4 milioni di persone: andò molto bene (anche perché fu trasmesso subito dopo un’importante partita di Champions League tra Real Madrid e Atletico Madrid), ma non così tanto da far parlare di un possibile futuro fenomeno globale. Qualche mese fa uno degli sceneggiatori della serie ha detto che la prima stagione televisiva della serie fu “un fallimento”. La quarta stagione della serie. Il 3 aprile è uscita la nuova stagione di questa intrigante serie televisiva e sono già molti ad averla vista. Possiamo dire che la serie si sta avvicinando sempre di più ad un livello da soap.
POSSIBILE SPOILER
Ci sarà una quinta stagione? Se La casa di carta 5 è palesemente confermata in seguito al finale aperto dell’ultimo episodio della quarta, pare che i produttori stiano lavorando anche ad una sesta stagione. Non è finita qui, pare che ci sia in ballo pure uno spin off con protagonista “Berlino”, uno dei personaggi più amati dagli appassionati de La casa de papel, ma deceduto al termine della seconda stagione. L’attore Pedro Alonso si è detto entusiasta per questa idea, ma ha preferito non svelare di più ai suoi numerosissimi fan nel mondo.
