Dallo schermo alle pagine e viceversa: cosa hanno in comune “Stranger things”,“A brave new world” e “gli x-man”

Tutti (o quasi), conosciamo il grandissimo fenomeno mediatico sviluppatosi a partire dal 2016,
chiamato “Stranger things”, la serie-tv americana horror/sci-fi con Winona Ryder, David Harbour e Milly Bobby Brown, che a gennaio del 2022 uscirà con la quarta stagione per la casa di produzione Netflix, la ormai famosissima piattaforma digitale che permette di visionare film e serie tv di propria produzione o di cui ne acquista i diritti, secondo una lista che aggiorna ogni mese. La serie ha come protagonista una bambina, chiamata “Undici”, rapita nei primi giorni della sua vita e portata in un laboratorio scientifico segreto ad Hawkings, nell’Indiana (una città fittizia), dove è sottoposta a vari esperimenti di controllo mentale che la portano ad acquisire la capacità di muovere gli oggetti con la propria mente (telecinesi) e di comunicare con le persone a grande distanza. Riuscita poi a scappare, dopo aver causato inconsciamente l’apertura di un portale che sarà la rovina di tutti i cittadini, incontra dei ragazzi che le salveranno la vita e allo stesso tempo, gliela complicheranno ancora di più. Se poniamo l’attenzione proprio su questo passaggio, troveremo molte citazioni e riferimenti che i produttori della serie, i Duffer Brothers, hanno esplicitamente usato.
Andando indietro nel tempo di un centinaio di anni, più precisamente nel 1932, uno scrittore britannico di nome Aldous Huxley, pubblicava la prima copia del suo romanzo di fantascienza di genere distopico dal nome “A brave new world”, che tradotto significa “un nuovo (coraggioso) mondo”, titolo tratto da uno specifico passo de la “Tempesta” di Shakespeare. Huxley in questo libro, vuole parlare di una nuova e, completamente riprogrammata, società del futuro, controllata tramite pratiche scientifiche di controllo mentale e riproduttivo, nella quale è ammessa infatti solamente la riproduzione extrauterina attraverso cui gli umani col tempo diventeranno sempre più simili ai robot. C’è un passo in particolare, in cui l’autore spiega con chiarezza gli esperimenti eseguiti sui neonati all’interno di una stanza apparentemente adatta ai giochi, colorata, piena di fiori e di libri, dove tuttavia i poveri malcapitati vengono investiti da una scossa elettrica tale da indurre
un condizionamento psicofisico. Il fine è il controllo di tutte le menti umane, esattamente come gli “scienziati pazzi” di “Stranger things” manipolano mentalmente Undici, costringendola a fare qualcosa che non voleva affatto fare. Se quindi si ci è appassionati a questa incredibile serie, alla sua ambientazione, nonché alla sua atmosfera misteriosa e quasi inquietante, sarà impossibile non apprezzare anche il romanzo di Huxley, per vivere un’esperienza simile, ma stavolta tra le pagine di un buon libro. Anche se può risultare noioso, si sa, spesso allenare la propria mente e immaginarsi da sé un proprio scenario, dando ai vari personaggi il volto e ai luoghi le caratteristiche che si preferiscono, aiuta ad apprezzare maggiormente la storia che si legge, leggendo magari un po’ tra le righe. Se invece si ci è appassionati di più al carattere supereroico della serie, e si sogna di avere i poteri telecinetici di Undici, non si potrà non apprezzare la collana di fumetti Marvel degli “X- men”, ideati a partire dal 1963 da Stan Lee, dei quali si può inoltre guardare anche la saga di film
sviluppata a partire dal 2000 e che ancora non si è conclusa. I poteri di Undici in particolare,
ricordano quelli dei tre protagonisti di questi fumetti, ovvero Charles Xavier, meglio conosciuto come “Professor X”, che ha la capacità di comunicare con le persone a grande distanza e la testa completamente rasata per facilitare i vari esperimenti sulla propria mente, Erik Lehnsherr o “Magneto”, capace di spostare i metalli con la propria mente, e Jean Grey o “The Dark Phoenix”, la più potente ma anche pericolosa, con capacità telecinetiche e mentali, di gran lunga superiori a quelle di Xavier. Se si hanno difficoltà quindi, a riuscire ad appassionarsi leggendo un libro, invece con i fumetti, che forniscono anche le immagini illustrate di ciò che si sta narrando, non ci dovranno più essere problemi. La lettura rende la persona ricca in tutti i sensi e spesso, la aiuta ad evadere da quelle quattro mura della sua stanza, dalla sua routine e dal tarlo dei pensieri. Ricordiamoci sempre che non solo i bambini possono sognare e che la nostra immaginazione può sempre arrivare dove il nostro umile occhio umano non può.