IL SOLE E IL SUICIDIO

IL SOLE

La grazia scontratasi col peccato,

fu di sole abbagliato,

e creò l’infinito chiasso.

La figura naviga tra

un’acida sagoma alata

affiancata ad una vittoria salata.

Perché metabolizzare dentro l’animo?

Perché credere alle nitide illusioni?

Diversi bisogna essere per destare curiosità,

ossessionati bisogna essere per scrivere la storia,

malati bisogna essere per fare qualsiasi cosa.

di salvezza non c’è certezza

bisogna discerner però

l’essenza dalla decadenza.

 

IL SUICIDIO

Un tema sempre più ricorrente, in modo preoccupante, nel mondo in cui viviamo è la crescita del numero dei suicidi, sia tra i giovani che tra gli adulti. Il fenomeno colpisce soprattutto gli adolescenti: possiamo notare, infatti, come molti ragazzi siano inclini a togliersi la vita e non è sicuramente perché hanno qualche tipo di malattia mentale, anzi!

Anche nella Divina Commedia è affrontata la tematica del suicidio, di questa scelta drammatica e tragica che porta le anime dei violenti contro se stessi ad essere condannati nel settimo cerchio dell’Inferno.  Il primo personaggio che ci viene presentato è Pier della Vigna trasformatosi in albero, un signorotto devotissimo a Federico II che nacque a Firenze, studiò a Bologna e diventò poco dopo la spalla destra dell’imperatore tanto da mettere da parte tutti gli altri servitori. A Federico II, però, giunse voce che Pier volesse compiere una congiura contro di lui e lo costrinse al carcere a vita; allora data la sua estrema devozione si suicidò, ma questo fece solo in modo che Federico II pensasse che Pier fosse veramente colpevole.

Anche molti ragazzi oggi si tolgono la vita, addirittura in tenera età, per le ragioni più disparate. La vecchia generazione è cresciuta pensando di poter fare tutto ciò che volesse e di essere al centro del mondo, di poterlo sfruttare a proprio piacimento. La nostra generazione, invece, è cresciuta e sta crescendo sentendosi ripetere continuamente che il mondo è stato distrutto e che le speranze per il futuro sono poche e incerte e che ci dovremmo impegnare sempre di più, ma effettivamente di chi è la colpa di tutto questo?

Degli adulti, di tutti i nostri genitori. Adulti infantili, spesso ancora “adolescenti” che sfornano figli e finiscono per crescerli in modo infantile, continuando a litigare per avere ragione.

È probabilmente per questo che c’è sempre di più una forma di non rispetto verso i genitori e ci sono sempre più giovani dettati dal malumore.

 

Anonimo