LO STUPOR MUNDI MEDIEVALE

Federico II, imperatore illuminato del Medioevo, anche a distanza di secoli continua ad appassionare molti studiosi, dagli storici, agli scienziati, agli appassionati di politica: il motivo di così tanto interesse va ricercato nella personalità multiforme di Federico, che ha affascinato, fin dalla sua epoca, i curiosi di tutto il mondo.

 

Era chiamato dai principi tedeschi “Puer Apuliae’, figlio dell’Apulia, un appellativo che lo ha legato per sempre alla terra pugliese.

 

La sua vita, che è stata un continuo colpo di scena, tra vittorie e sconfitte, lampi di genio e troni usurpati, ha tracciato una linea di confine tra il mondo antico e quello moderno, meravigliando l’intera Europa; tanto che, anche dopo la sua morte, la sua figura restò per molti quasi mitologica.

Nato nel 1194 da madre quarantenne, rimasto orfano a quattro anni, quella di Federico è un’esistenza segnata già in partenza: la vita di strada e i rapporti papali saranno da quel momento in poi fondamentali per la sua crescita e formazione.

 

In una lettera del 1208, Papa Innocenzo III delinea così i caratteri che contraddistinguevano l’ancora giovane sovrano: “  La statura del re non è piccola, ma neppure superiore a quella che la sua età richiede. L’Autore universale della natura gli ha dato membra robuste in corpo solido. A ciò aggiungi una maestà regale, un volto e un tratto maestoso, uniti ad un aspetto gentile e bello: fronte serena, occhi brillanti, viso espressivo, animo ardente e ingegno pronto. Tuttavia non gli mancano atteggiamenti a volte strani e triviali ai quali l’hanno formato, non la natura, ma i rozzi contatti. È insofferente d’ammonizioni, si prende l’arbitrio d’agire secondo la sua libera volontà e stima vergognosa per sé o d’essere retto da un tutore o di essere considerato un ragazzo”.

Questa duplicità di natura carnale ed intellettuale è ciò che lo contraddistinguerà fino al suo ultimo respiro.

Nel suo regno, convivevano in armonia gli ebrei, i cristiani e gli arabi, e oggi sarebbe necessario guardare a questo grande modello. Secondo me, la sua tolleranza è stata il tramite del principio fondamentale di laicità. Il sovrano amava confrontarsi con diverse scuole di pensiero instaurando dialoghi con pensatori ebrei e musulmani.

Federico II rappresenta il precursore dei sovrani moderni, e proprio per questo fu incompreso dai suoi contemporanei. Egli fu contemporaneamente un uomo medievale e un uomo moderno.

 

Aurora Lio IIIBC