Cosa significa “carpe diem”?

Molto spesso sentiamo il motto carpe diem, ma cosa significa realmente?

Il termine carpe diem è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio (65 a.C – 8 d.C). Orazio è stato il più grande poeta latino durante l’età augustea, conosciuto come il “cantore” ufficiale della romanità. Secondo Orazio l’uomo non può determinare il suo futuro e quindi la locuzione è un invito a vivere la propria vita alla giornata, godersi e apprezzare tutto ciò che si possiede. Orazio in questa locuzione cerca un rimedio a questa angoscia che lo divora e la soluzione a tutto ciò è delineare uno spazio definito da opporre al futuro, che incute timore e sofferenza, e quindi pensò al dies e all’hora come ad uno spazio di sicurezza in cui bisogna rimanere. Insomma cogliere il momento del presente permette di dimenticare le ansie del futuro.

L’Ode 1,11 è diventata famosa proprio grazie a questo motto, citato in un dialogo nel quale Orazio parla con la giovane Leuconoe, di cui lui è follemente innamorato. Orazio esorta la ragazza a non cercare di conoscere il proprio futuro con i calcoli astrologici. Qualunque cosa avverrà, Leuconoe dovrà sopportarla e cercare di viverla al meglio, fare tesoro di ogni istante. Inoltre Orazio descrive Leuconoe come una giovane molto saggia ed è proprio la saggezza ad essere necessaria in ognuno di noi per cogliere davvero l’attimo; la vera sapientia è accettare di non sapere. La vita è breve e bisogna godere dei pensieri semplici, è talmente breve che mentre Orazio e Leuconoe parlano, il tempo è già passato ed esso, invidioso, porta via tutto.
L’invito finale del carpe diem può essere reso come cogli l’attimo, cogli il momento, godi del tempo presente. Non bisogna dare attenzioni ad un futuro sconosciuto e inconoscibile: tutto ciò che conosciamo e soltanto ciò che accade in questo momento.

Orazio utilizza un verbo latino molto significativo ovvero carpo che indica l’atto di raccolta di un frutto, infatti secondo il poeta saper vivere significa essere consapevoli di conoscere la natura umana ed essere in grado di allungare la mano per strappare, via dalla fuga del tempo, il bel frutto, che possiamo dunque trovare nel momento presente della nostra esistenza.

Spesso una delle sensazioni che secondo me fa dimenticare del futuro è la felicità, che troviamo per esempio quando passiamo del tempo con gli amici. Può sembrare un esempio banale ma tutte queste azioni si collegano al vero significato del carpe diem di Orazio, con gli amici infatti noi godiamo del presente e non abbiamo alcun interesse a ciò che verrà dopo di noi. La vita è precaria e bisogna limitare le proprie speranze e illusioni, cercando di trovare e strappare via ad ogni giorno, ad ogni istante, la gioia che esso contiene.

In conclusione posso dire che i latini come Orazio avevano già capito una cosa importante, ovvero vivere le cose belle, i momenti indimenticabili e non pensare sempre al futuro, al fine di vivere in modo semplice e sereno senza stressarsi.

La citazione completa dice:

“Dum loquimur fugerit invidia aetas:                 “Mentre parliamo il tempo è già in fuga,

carpe diem, quam. minimum                              come se provasse invidia di noi. Afferra la

credula postero”.                                                  la giornata sperando il meno possibile nel

domani

Aurora Frangiamone IIAC