Generazione Z: nativi digitali

La generazione Z è quella di noi giovani: comprende tutte le persone nate tra il 1997 e il 2012.

A differenza della generazione X (1965-80), con l’avvento dei social media le nostre esperienze sono state profondamente condizionate, in negativo e in positivo, da questi. Inoltre essendo i primi ad essere cresciuti potendo accedere ad internet siamo considerati “esperti dei social media e della tecnologia”, o nativi digitali. L’uso di questi mezzi ha molti vantaggi, quello principale è sicuramente il fatto che facilita la comunicazione: per inviare un messaggio ad un amico, un parente o un insegnante basta cliccare dei tasti su uno schermo, nulla di complicato; ci offre, inoltre, la possibilità di restare in contatto con persone lontane. Molte aziende hanno instaurato le loro fondamenta proprio su queste piattaforme, condividendo il loro percorso dal lancio del brand all’avvio di nuovi progetti, quindi, influenzando gli acquirenti. Influenzare chi acquista oltre a essere compito delle aziende è compito soprattutto della figura dell’influencer, che, promuovendo determinate tendenze, condiziona le nostre preferenze. Esempio ne è la famiglia Kardashian-Jenner: tempo fa Kendall rilasciò un’intervista per VOGUE in cui, facendo vedere la sua makeup-routine, mostrò un prodotto di Dior. Inutile dire che quel prodotto andò a ruba nel giro di pochi minuti, diventando un must-have per molte ragazze e ragazzi. Internet, quindi, è uno strumento decisamente utile, ma l’ampia diffusione dei contenuti e la loro visibilità dovrebbero indurre ad una maggiore cautela. D’altra parte, l’uso intensivo dello smartphone spesso ci isola dagli altri, anche quando siamo in compagnia.

Ma dopotutto dietro gli smartphone ci siamo noi, semplicemente ragazzi. Alla nostra età è facile essere condizionati: dai nostri modi di fare, di dire, di vestirci, di socializzare con gli altri, al nostro modo di essere. Per esempio, secondo la docente di psicologia Jean Twenge, il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra il 2005 e il 2017, numero che ha poi “fatto il boom” nel 2020, durante il primo periodo di pandemia, quando l’unico contatto che si aveva con gli altri era attraverso i social. Ma queste piattaforme sono solo una branca del vasto mondo della rete; su internet si possono trovare immagini, ricerche, testi per lo studio, articoli, notizie e molto altro. Per documentarsi approfonditamente su un determinato argomento, oltre a fare una ricerca bibliografica, la rete può tornare utile per trovare informazioni aggiuntive aggiornate in tempo reale dagli utenti. Uno dei siti principali utili a tale scopo è Wikipedia, utile a molti ragazzi. In conclusione, quello della rete è un mondo molto vasto in cui bisogna sempre essere consapevoli e attenti.

 

Rosalba Intorre IAC