Molte volte ho cercato di trovare una risposta a questa domanda: “Cos’è la musica? E perché a tutti piace almeno una canzone?”. Una possibile risposta è che la musica è, assieme ai vari tipi di arte, uno dei pochissimi enormi segni che l’uomo ha lasciato sulla Terra (un riferimento non troppo velato al film “Quasi amici”). Ma pochi giorni fa ho avuto la risposta provvisoriamente definitiva: la musica è la più potente ed universale arte che l’uomo abbia mai creato. Non esiste infatti alcuna persona che non abbia a cuore una canzone…
La musica è per certo l’arte più completa: ha una sua “sintassi”, una sua “grammatica”, una sua “punteggiatura” e un suo “vocabolario”. I generi in cui si divide la musica sono tanti quante le api presenti in un alveare: si va dalla musica classica al pop, dal commerciale all’indie, dal rock al blues e al jazz e così via.
Essa è presente nella vita di tutti e di tutti i giorni, senza fare differenze di età o di genere ed è un mezzo comunicativo capace di coinvolgere soprattutto emotivamente l’ascoltatore. Se infatti da alcuni è considerata come un’evasione dalla vita quotidiana, un rifugio in cui ci si difende dalle ansie, dalle paure e dalle prove che la vita ci pone dinanzi, da altri è considerata come una “bevanda energetica” che carica la persona per eseguire delle attività faticose, mentalmente o (in particolare) fisicamente (non è un caso che nelle palestre siano presenti molte cuffie…). Ma da altri ancora la musica è posta addirittura allo stesso livello della libertà; chiedendo ad una mia amica la domanda sopracitata, mi ha infatti risposto: “Io sono dell’opinione che la musica sia un po’ come la libertà: ad una persona tutto possono togliere, ma non la musica”.
Antonino Taibi VCC