Il razzismo: tra passato e attualità

Il razzismo è ogni tendenza, psicologica o politica, che si fonda sulla presunta superiorità di una razza sulle altre e questo porta quindi a provare una sensazione di “fastidio” nei confronti delle persone per così dire diverse da noi. Ma da dove viene la parola razzismo?

La parola razzismo proviene da “razza” e fa riferimento a discriminazioni basate su un colore di pelle o tratti somatici diversi da quelli che noi definiamo normali. Questa discriminazione era già presente nell’ antica Grecia. I greci, avevano una visione ellenocentrica della realtà e pertanto si sentivano superiori agli altri popoli, chiamando infatti “barbari” coloro che reputavano stranieri perché non parlavano la loro stessa lingua, non avevano i loro stessi costumi e non avevano le loro stesse usanze. Questa discriminazione la ritroviamo anche in tempi più recenti, negli anni della seconda guerra mondiale (1939-1945): con il massacro degli ebrei ad Auschwitz da parte di Hitler. Hitler si macchiò di atti terribili perché era fermamente convinto che gli Ebrei fossero una razza inferiore e che l’unica razza “pura” secondo il suo credo, fosse quella tedesca.

Nel corso dei decenni ci sono state molte persone che hanno lottato affinché non ci fosse più questo tipo di discriminazione; fra le persone che hanno lottato contro il razzismo ricordiamo: Martin Luther King e Rosa Parks. Martin Luther King “redentore dalla faccia nera”, si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuto nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico. Seguì il suo esempio, anche Rosa Parks che a testa alta fronteggiò una “rivolta” contro le persone nere. Questa rivolta incominciò da un uomo che salì sull’autobus e chiese alla Parks di alzarsi perché quel posto era riservato alle persone bianche e Rosa rispose semplicemente di no. E dopo quel no, fu arrestata. Quella stessa sera Martin Luther King insieme ad un gruppo di persone nere iniziò delle proteste. Una fra queste, è stata il boicottaggio dei mezzi pubblici affinché fosse cancellata quella norma discriminatoria. Martin Luther King e Rosa Parker lottarono contro il razzismo affinché un giorno la nuova generazione di bambini neri non dovesse subire discriminazioni quotidiane: andare nei bagni dei neri, sedersi nei posti dei neri, ecc… con l’intento di emarginare sempre più, chi fosse “non bianco”.  Ma ancora oggi come vediamo, le discriminazioni di tipo razziale continuano. Un esempio recente è quello di Paola Egonu, una delle pallavoliste italiane più importanti a livello internazionale, è stata tempestata di messaggi dove le dicevano che non meritava la Nazionale e insinuavamo che non fosse veramente italiana.

Altro esempio di razzismo odierno è quello di una commessa di Lecce che ha spruzzato del detergente addosso ad una ragazza colombiana dicendole: “vai via porti malattie!”.

È giusto pensare che qualcuno sia diverso da noi solo perché ha un colore diverso dal nostro?

Proprio sul colore della pelle, negli ultimi tempi si è creato un dibattito molto acceso: perché allo scoppio della guerra in Ucraina, abbiamo creato dei corridoi umanitari per salvare gli ucraini, mentre siamo diffidenti verso uomini e donne di colore che scappano dal loro paese d’origine disperatamente a causa delle guerre?

Dobbiamo ricordarci che prima di tutto siamo umani, figli dello stesso pianeta, a prescindere dal colore della pelle, dal sesso, origine, o orientamento sessuale.

E come diceva Martin Luther King: “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli.”

 

Michelle Pilato ICC