Salute mentale: di cosa si tratta?

Cari lettori, come sicuramente alcuni di voi sanno, giorno 10 Ottobre si celebra il World Mental Health Day, ossia la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Lo scopo di questa giornata è sensibilizzare la popolazione su ciò che è realmente la salute mentale e ricordare ad ognuno di noi che essa riguarda tutti, non solo i cosiddetti “diversi”.

Innanzitutto per “salute mentale” si intende uno stato di benessere, mentale e corporeo, che permette di utilizzare tutte le nostre risorse per relazionarsi con la società e affrontare gli ostacoli che la vita ci pone. Tutto ciò che ostacola l’equilibrio interiore della mente umana viene definito “disturbo mentale”. I disturbi mentali si presentano in tutte le fasce d’età, sia nei maschi che nelle femmine, e sono associati a difficoltà nelle attività quotidiane e nelle relazioni, alimentando forme di indifferenza ed emarginazione da parte della società.

Si tratta di disturbi d’ansia, depressione, bipolarismo, schizofrenia, dipendenze e disturbi dell’alimentazione (DCA). Nella maggior parte dei casi essi nascono dopo particolari eventi della propria vita e sono influenzati dal contesto in cui si vive. Alcuni adolescenti si sentono frenati nel confidarsi con i propri genitori poiché questi ultimi tendono spesso a minimizzare questi disagi. Purtroppo la sofferenza mentale è ancora oggi accompagnata dalla vergogna e dal pregiudizio, portando le persone che vivono disagi psichici a nascondersi e ritardare l’accesso alle cure. È però necessario trovare la forza e il coraggio per chiedere aiuto. Infatti parlare di questi disturbi con chiunque si senta particolarmente vicino, per quanto difficile, è il modo più efficace per non sentirsi soli. Se questo non bastasse è poi necessario rivolgersi ad un professionista, per esempio ad uno psicologo. Ricordate perciò sempre che chiedere aiuto non è mai un sintomo di debolezza, ma un indice di intelligenza.

Ormai, soprattutto nella nostra società sono significativi gli insegnamenti da parte dei mass media che, trattando queste tematiche, possono aiutare un individuo vittima di disagio mentale a sentirsi capito e a rendersi conto di non essere “pazzo”.

A tal proposito il 14 ottobre è uscita una nuova sere tv Netflix, intitolata “Tutto chiede salvezza”, tratta dall’omonimo libro autobiografico di Daniele Mencarelli. La serie, divisa in 7 episodi, racconta ciascuno dei 7 giorni di TSO a cui il protagonista Daniele viene sottoposto in seguito ad un attacco di rabbia. Sette lunghi giorni in cui Daniele si trova a scavare dentro sé stesso in un percorso che lo porterà a stringere i legami più forti e sinceri della sua vita con i suoi compagni di stanza (Madonnina, Gianluca, Giorgio, Mauro e Alessandro) e con il personale del reparto psichiatrico. È una serie che consiglio di guardare dal profondo del cuore, in quanto permette di riflettere e fa emozionare. Tutti dovrebbero vederla, per non rimanere nell’ignoranza e nell’insensibilità riguardo al tema. Inoltre la conoscenza di questi argomenti può permetterci di aiutare amici o familiari che stanno attraversando un momento complicato: difatti, contrariamente a quanto accade spesso, quando qualcuno manifesta un problema non deve essere mai ignorato né sottovalutato. Ricordatevi che ognuno di noi, nel suo piccolo, può sempre fare qualcosa.

Infine vi saluto con questa bellissima citazione presa dal libro:

“Bastava ascoltare, guardare negli occhi, concedere. Una volta, una sola volta. Invece non lo hanno fatto. Perché per loro non eravamo degni di essere ascoltati. Perché i matti, i malati, vanno curati, mentre le parole, il dialogo, è merce riservata ai sani. Questo abbrutimento è la scienza? Non aprirsi mai alla pietà, svuotare l’uomo sino a farlo diventare un ingranaggio di carne. Sentirsi padroni di tutte le risposte. È questa la normalità? La salute mentale? Un uomo che contempla i limiti della propria esistenza non è malato, è semplicemente vivo. Semmai è da pazzi pensare che un uomo non debba mai andare in crisi. La vera pazzia è non cedere mai. Non inginocchiarsi mai. […] Tutto mi chiede salvezza. Ecco la parola che cercavo. Salvezza. Per i pazzi di tutti i tempi, ingoiati dai manicomi della storia. Salvezza.”

A tutti i “matti” che sono arrivati fin qui, grazie mille.

Sofia Cigna III B Classico