Polemica sull’aborto: la nuova proposta di legge di Gasparri
«Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito»: è questa la proposta di legge avanzata questo 13 ottobre 2022, nella prima seduta al Palazzo Madama, dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. Nonostante le precedenti smentite riguardo un possibile intervento sulla legge 194, le intenzioni del senatore appaiono piuttosto chiare: ad oggi il codice civile prevede che i diritti che la legge riconosce a favore del concepito “sono subordinati all’evento della nascita” ed è proprio su questa previsione che Gasparri vuole intervenire.
In effetti non si tratta della prima volta che quest’ultimo si esprima al riguardo, sono diversi i testi rilasciati sul tema: uno per introdurre il “reato di surrogazione di maternità commesso all’estero”, un altro per istituire la Giornata della vita nascente. Per altro nella scorsa legislatura è stato presentato il testo di Fratelli d’Italia concerne la sepoltura dei feti, anche senza il consenso dei genitori.
Il tutto ricalca una proposta legislativa del movimento per la vita risalente al lontano 1995: “Ogni essere umano ha la capacità giuridica fin dal momento del concepimento. I diritti patrimoniali che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita”. Sebbene si parli di diritti patrimoniali e codice civili, le prese anti-abortiste sono palesi in quanto dare all’embrione appena concepito capacità giuridica è una negazione totale al diritto di aborto. D’altronde come Gasparri stesso dichiara: «Opportuna è la modifica dell’articolo 1 del codice civile perché essa condurrebbe ad una applicazione della intera legge n. 194 del 1978 più coerente con l’intento di prevenire l’aborto volontario, in qualsiasi forma, legale o clandestino che sia».
E’ evidente come dunque per Maurizio Gasparri si tratti di una battaglia identitaria e di bandiera nei confronti del concepito, non preoccupandosi però di una logica impossibilità da parte della donna di scegliere volontariamente di interrompere la gravidanza e un rischio penale per il medico che pratica l’aborto. La novità stavolta è che in Parlamento, essendoci una forte maggioranza di centrodestra, questa possa effettivamente seguirlo. «Spero in una riflessione sul tema quanto meno senza scontri ideologici. So che non è facile», si limita a dire.
Le risposte dei vari partiti politici non si sono fatte attendere:
«In Senato FI ripresenta il ddl per modificare l’art 1 del CC in materia di riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194. Inaudito» dichiara Simona Malpezzi.
«Non si è ancora insediato il Governo e #Gasparri ha già depositato una proposta di legge contro l’#aborto. In campagna elettorale giocavano con le parole, ora scherzano con il fuoco. Non sarà la politica ad opporsi a questi passi indietro, ma l’Italia», aggiunge in un tweet Chiara Appendino, deputata M5S.
“Ci opporremo dentro e fuori il Parlamento, a difesa di tutte e di tutti”, sottolinea Riccardo Magi di +Europa.
Epifania Bordonaro VCC