C’è veramente una cripta sotto la Chiesa di San Francesco a Canicattì?

La Chiesa di San Francesco a Canicattì è una chiesa maestosa e con la sua imponenza sembra
benedire tutto il paese con la statua in bronzo di San Francesco, posta sul piazzale antistante che con
le braccia allargate, a forma di Croce, comunica a tutti il suo saluto augurale di “pace e bene”. La
facciata di questa chiesa è principalmente costituita da pietra arenaria. La chiesa attuale è collegata
all’antico Convento dei Padri Francescani, che venne però soppresso dopo l’annessione della Sicilia
al Regno d’Italia.
Nel 1906 il Convento dei Padri Francescani venne trasformato dal Barone Francesco Lombardo in
un Ospizio di Mendicità, che permise di creare una prima forma d’Ospedale Civile (proprio per
questo l’ospedale che conosciamo tutti noi oggi ha preso il nome del Barone).
Nell’ottobre del 1554 è stato elevato un “Santuario dell’Immacolata Concezione”, protettrice della
città è incoronata regina di Canicattì. Oggi è presente nella nicchia dell’abside, la scultura lignea
viene condotta in processione durante l’8 dicembre. Importante dire che questo culto venne
introdotto in Sicilia a partire dalla dominazione normanna e si diffuse soprattutto a Canicattì, si
deve però soprattutto ai conventuali lo sviluppo di questo culto, grazie anche all’istituzione in città
dell’associazione mariana dal titolo Compagnia dell’Immacolata.
Nel Settecento ci fu il restauro dell’interno della navata, però andarono persi gli affreschi tardo-
settecenteschi fatti da Domenico Provenzani a causa di un crollo avvenuto nel 1823. Le opere
rimaste sono quelle degli altari laterali rappresentanti: S. Antonio da Padova e una scultura di legno
raffigurante la Pietà.
Nella seconda cappella a sinistra è appeso un Crocifisso ligneo che mostra dei tratti tipici della
scultura iberica della fine del Quattrocento.
La parrocchia venne eretta nel febbraio del 1963 grazie ad un decreto vescovile. La chiesa venne
costruita sopra ad una cripta che serviva come ossario per i frati.
Ritorniamo però alla domanda principale: “Sotto la Chiesa di San Francesco a Canicattì è
veramente presente una cripta?”. La risposta è sì però si tratta più di un “Putridarium”, cioè un
luogo di sepoltura dedicato alle confraternite laicali prima dell’invenzione dei cimiteri. I cadaveri
dei monaci venivano inseriti nelle nicchie e qui venivano fatti essiccare. Nelle nicchie oltre ad uno
spazio che serviva per far arieggiare il cadavere, è presente un foro con una cantarella (un vaso), qui
venivano raccolti in liquidi derivati dall’essiccamento del cadavere fino a quando non rimanevano
solo le ossa (dopo circa 1/2 anni). Dopo questa pratica le ossa venivano deterse con dell’aceto e
poste dell’ossario. Quindi possiamo dire che non si tratta di un luogo di sepoltura bensì di
“transizione”. In questo luogo nonostante possa sembrare oscuro o tetro sono presenti vari colori
“accesi” quali il rosso o il giallo, inoltre è importante ricordare che i monaci si recavano lì per
pregare e quindi riflettere sulla morte. Questo tipo di pensiero era molto diffuso, basti pensare che
anche altre chiese possiedono delle nicchie, fino alle leggi napoleoniche con cui Napoleone dispose
il divieto di seppellire in defunti non solo all’interno delle chiese ma anche all’interno della città e
grazie alla Baronessa Bartocelli venne creato il cimitero a Canicattì.

Fonti: https://www.comune.canicatti.ag.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/217

Canicattì, Pillole di storia: l’Immacolata di San Francesco


https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1910819266073521&id=100054941419899

I Cimiteri prima della riforma di Napoleone


Aurora Frangiamone IV A Classico