Le recenti riforme ambientali hanno scatenato un'ondata di proteste tra gli imprenditori agricoli in
Europa, con manifestazioni significative che si sono estese dalla Germania all'Italia.
Questa mobilitazione è nata in risposta a decisioni cruciali del governo tedesco, guidato dal
cancelliere Olaf Scholz, il quale ha annunciato misure per sostenere l'Ucraina e promuovere la
transizione verso energie più pulite.Tali iniziative hanno comportato la necessità di tagli
significativi per ridurre il deficit finanziario, colpendo duramente il settore agricolo.
La fine dell'anno ha visto l'introduzione di aumenti fiscali e tagli ai sussidi per gli agricoltori,
inclusa la rimozione di agevolazioni sul gasolio, scatenando malcontento diffuso. In Italia, la
protesta ha preso forma con blocchi stradali organizzati da febbraio, simbolo della crescente
tensione in vari paesi europei come Francia e Spagna. Nonostante le diversità regionali e politiche
tra gli agricoltori, le richieste convergono su alcuni punti fondamentali: la necessità di interventi sui
costi di produzione, il rifiuto di ulteriori aumenti del prezzo del gasolio, una moratoria sui debiti e il
risarcimento per le multe legate alle quote latte. Queste richieste riflettono le profonde
preoccupazioni del settore agricolo di fronte alle sfide imposte dalle politiche ambientali e
economiche attuali.Tra le diverse proteste, ci sono anche i protocolli del Green Deal, l’afflusso
incontrollato dall’estero di prodotti agricoli estranei alla produzione da severi disciplinari come
quelli italiani e soprattutto la nuova ‘Politica agricola comune’ fortemente dannosa per la
produzione di grano e non solo.
Nello specifico, gli agricoltori invitano a riflettere sulla spinta europea al consumo di cibi sintetici e
sull’importazione di grano e prodotti provenienti da Paesi extraeuropei, non soggetti alla
produzione secondo severissimi disciplinari a cui invece rispondono i produttori italiani a garanzia
dell’integrità dei prodotti stessi. Una garanzia della qualità alimentare che la politica europea rischia
di mettere a serio rischio, così come di mettere in crisi il presente ed il futuro degli agricoltori. Ho
letto uno slogan:” il futuro del pianeta e delle persone dipende dalle scelte che facciamo a tavola, le
nostre scelte alimentari influenzano gli equilibri degli ecosistemi e il futuro del pianeta”. Il cibo che
ogni giorno abbiamo a tavola proviene dall’agricoltura e per produrre cibo serve il territorio e
habitat naturali. L’agricoltura è essenziale, non solo, è l’ industria più grande del mondo ed impiega
più di un miliardo di persone, un settore di primaria importanza per l’economia italiana, che oggi
però si trova ad affrontare sfide senza precedenti.
Proteste Agricole in Europa: Trattori in Piazza Contro le Riforme Ambientali
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