Uno sguardo sulla criminalità minorile

La criminalità minorile odierna ha una rilevanza molto importante ad oggi, con il passare del tempo
il numero di reati risulta essere sempre più crescente e questo sta causando un diffuso disordine
sociale.
Ma di cosa si tratta?
La criminalità minorile è un insieme di comportamenti devianti compiuti da minori di età.
La definizione di quest’ultima, in realtà, non presenta differenze rispetto a quella utilizzata per gli
adulti, sostanzialmente se il reato è commesso da coloro i quali possiedono un’età compresa tra i
quindici e i venticinque anni, questo può essere considerato come criminologia adulta.
Nel caso in cui, invece, il colpevole possiede un’età minore di quindici anni non può essere punito
con le pene usali, ma con pene scelte appositamente sulla base delle misure di sicurezza e sulla
tipologia del reato commesso.
La pratica da reati, soprattutto nei minori, è stimolata da diverse cause che possono riguardare la
famiglia, la scuola oppure, ad oggi molto diffusa, la nascita delle cosiddette baby gang.
Con baby gang ci si riferisce ad una criminalità organizzata, capeggiata solitamente da un
maggiorenne seguito da innumerevoli minorenni.
La nascita di queste organizzazioni dipende a sua volta da altri stimoli quali ad esempio l’autostima,
infatti nel momento in cui la frustrazione personale non riesce a essere controllata la via di sfogo
diventa un essere più debole, facile da prevaricare.
L’organizzazione di queste baby gang segue uno schema ben preciso, che assiste al passaggio dalla
violenza verbale, non solo in presenza ma anche tramite l’utilizzo dei social media, a quella fisica.
Da tutto questo possiamo dedurre che la delinquenza minorile non è suscitata da obbiettivi o stimoli
personali ma da cause esterne e limitanti per il minore, da un contesto sociale che lo porta ad avere
un comportamento deviante.
Una volta raggiunta la maggiore età, il delinquente trasforma il suo commettere reati ogni tanto ad
un vero e proprio stile di vita.
A questo punto ci si può chiedere, come possiamo prevenire questo malcontento generale?
In realtà si parla tanto di questa problematica e si agisce poco, l’impegno e l’attenzione devono
essere focalizzate sul problema per combattere il fenomeno.
È fondamentale l’attenzione dei genitori, non solo nel momento in cui si sviluppa questa situazione
nei propri, figli ma sin dall’infanzia, poiché creare una situazione familiare adatta alla giusta
crescita del figlio, ricca di comprensione ma allo stesso tempo di severità, può aiutare a prevenire
queste problematiche, al contrario una situazione domestica in cui il minore quotidianamente si
trova davanti ad episodi, ad esempio di violenza, che lo istigano ad avere comportamenti anti-
sociali, può intraprendere di conseguenza un atteggiamento negativo con le persone che lo
circondano e praticare attività criminali.
Molto importante è anche la scuola, un luogo in cui i minori intraprendono le loro prime relazioni
sociali che influiranno in gran modo nel loro futuro.
Al fine di tutto ciò possiamo intuire che bisogna agire quotidianamente per prevenire questo
fenomeno, non bisogno avere un atteggiamento di rifiuto ma di comprensione, di aiuto nei confronti
di chi si trova in questa situazione e necessita di una mano per uscirne.

Matilda Napoli; 3B classico