Oltre 1,3 milioni di italiani risultano affetti da ludopatia, dei quali ben 80mila sono giovani. Sono
dati piuttosto allarmanti. Bisogna notare come i numeri siano notevolmente aumentati
successivamente al processo di “tecnologizzazione” della quotidianità che ha interessato quasi tutta
la penisola italiana. Ma che cos’è la ludopatia e perché un semplice gioco crea dipendenza, la quale
sfocia in una vera e propria malattia?
Il gioco costituisce un ruolo fondamentale nella crescita dell’individuo, come viene confermato da
innumerevoli studi pedagogici. Esso serve a sviluppare capacità di tipo cognitivo, relazionale e
anche sentimentale. Ma ci sono diverse tipologie di “ludus”, e tra queste rientra quella più rischiosa
e pericolosa, il gioco d’azzardo, dove non contano le abilità pratiche dell’individuo, bensì la
fortuna!
L’uomo ha quasi sempre sentito l’esigenza di lasciarsi trasportare dal vento della dea bendata e di
essere attraversato da quel piacevole brivido che solamente l’ebbrezza del rischio sa trasmettere;
basti pensare alle scommesse dei Romani sugli scontri tra gladiatori. Bisogna però precisare che, nel
passato, le opzioni di gioco erano limitate e l’accesso ad esse era controllato. Al giorno d’oggi, con
la diffusione di casinò online, slot machine digitali e scommesse sportive virtuali ed illegali, il gioco
d’azzardo ha preso una piega completamente diversa, divenendo accessibile anche ad una fascia di
età facilmente attaccabile e vulnerabile, quella costituita dai giovani. Un altro fattore che ha anche
determinato l’avvicinamento dei giovani alla sfera del gioco d’azzardo è la pubblicità accattivante
che promette facili vincite, alimentando dunque così l’illusione che questa modalità di gioco sia la
via corretta per arrivare alla ricchezza e di conseguenza alla felicità, trascinando la mente nel
continuo desiderio di quel benedetto “colpo di fortuna”,
In questi anni c’è stato un notevole cambio generazionale che ha portato i giovani ad essere più
viziati, per la maggior parte abituati a ricevere tutto dalla vita senza il minimo sforzo, sviluppando
così una concezione molto fiabesca della realtà. Sembra che i sogni e le passioni stiano
scomparendo nella società odierna, come se, a poco a poco, quella tenacia e quella voglia di
guadagnarsi un futuro migliore con sforzi ed eventuali sacrifici si stesse perdendo. La nostra
generazione, di conseguenza, diventa sempre più anaffettiva, più apatica, tendente prevalentemente
a dare importanza all’AVERE e non all’ESSERE. Non lasciamo che questa epidemia silenziosa
affligga i giovani che, senza neanche accorgersene, diventeranno schiavi di un vizio che li logorerà
lentamente.
La ludopatia è ormai diventata una preoccupazione ricorrente nella nostra società ed è necessario
lottare affinché sia eliminata una volta per tutte. È ancora possibile vedere uno spiraglio di luce
infondo al pericoloso vortice della ludopatia grazie ad attività di sensibilizzazione come quelle nelle
scuole, “palestre di educazione” e luoghi in cui vengono formate persone che dovranno reggere
responsabilmente e con senso di legalità le redini della società futura, e che quindi non possono
permettersi di farsi trascinare dall’incontrollabile tentazione di fare fortuna e rimanerne dipendenti.
Non sarebbe più producente giocare questa nostra partita che si chiama VITA scommettendo solo
su noi stessi e sulle nostre capacità?
Giovanni Celauro 3C Scientifico