Siamo nel 2023, e ci chiediamo: riusciremo con un piccolo sforzo a cambiare il mondo? Nonostante il passare degli anni, sembra che molto poco sia cambiato. È tempo di riflettere su ciò che rappresenta la plastica e perché è diventata così pericolosa per il nostro pianeta.
La plastica, derivata principalmente da gas, petrolio e altri combustibili fossili, ha dimostrato di essere dannosa per gli animali, il clima e, soprattutto, per la nostra salute. Ricerche approfondite hanno collegato l’uso eccessivo di plastica a malattie polmonari e addirittura al cancro. Non possiamo ignorare che la sua produzione su larga scala è iniziata dopo la Seconda Guerra Mondiale, portando a una dipendenza che oggi sembra insormontabile.Va riconosciuto che la plastica ha introdotto miglioramenti, come dispositivi medici avanzati, incubatrici e caschi salvavita. Tuttavia, questa comodità ha un prezzo, trasformando la nostra vita in una realtà tossica.Il problema della plastica negli oceani è un’altra sfida urgente. Bicchieri, bottiglie e imballaggi si riversano nei nostri mari, minacciando la vita marina e contaminando le acque in cui nuotiamo. È un ciclo distruttivo, e dobbiamo chiederci se sia normale accettare tutto ciò.
Ma cosa sta facendo l’Europa per affrontare questa crisi? L’Unione Europea ha approvato misure nel 2019 per eliminare e limitare l’uso della plastica, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti plastici del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. Anche se l’Europa sta facendo la sua parte, il vero cambiamento deve partire da ciascuno di noi.La speranza è grande, ma la domanda rimane: riusciremo a vivere in un mondo più pulito? La risposta dipende dalle azioni che intraprendiamo ora, affinché il nostro pianeta possa guarire e prosperare.
Clelia Belvedere 3BC.