La dipendenza emotiva è una patologia relazionale, nella quale l’amore o comunque ciò che ne deriva a livello emotivo diventa quasi un “ossessione”, un desiderio insaziabile.
Questa dipendenza rientra nelle “new addiction” nuove dipendenze comportamentali, al momento attuale per insufficienza di dati non viene diagnosticata bensì trattata come disturbo autonomo.
Spesso scaturisce nelle persone con scarsa stima di sé, che cercano rifugio e incoraggiamento nel proprio partner.
Solitamente le esperienze tratte da questo disturbo ricadono all’interno di due gruppi:
- le fantasie romantiche: che agevolano ad alleviare paure come l’abbandono, delusione, rifiuto o solitudine
- le esperienze di legame di attaccamento.
Solitamente si riscontra all’interno di una relazione quando, per alcune persone, i legami diventano fonte di insoddisfazione e quasi frustrazione, portare avanti un rapporto simile a questo è sicuramente molto difficile, tuttavia il pensiero che ci si possa ritrovare privi è ancora peggio.
È normale avere una dipendenza emotiva?
Nelle prime fasi dell’innamoramento, all’interno delle persone nascono un miscuglio di emozioni diverse tra cui: euforia, astinenza e tolleranza.
Si potrebbe dire che l’amore sembri essere una sorta di dipendenza naturale, una “alterazione psicofisica normale” sperimentata dalla maggior parte degli esseri umani almeno una volta nella vita.
In una relazione sentimentale, è assolutamente normale, fisiologico, che si instauri una sorta di dipendenza fisica e psicologica tra i partner che potrebbe anche essere definita una dipendenza “positiva” ma questo solo quando la relazione non è tossica. Bisogna, infatti, far attenzione perché può diventare facilmente una dipendenza pericolosamente negativa quando è inappropriata, non reciproca o non ricambiata.
Nel tempo, con il passaggio dall’innamoramento ad un amore più maturo, dovrebbe venirsi a determinare un’equilibrata convivenza dell’individualità e dell’autonomia di ciascuno dei partner.
È possibile curarla?
Come nelle altre dipendenze, anche questa può essere seguita e “curata” seguendo una terapia complessa che spesso richiede anche tempo.
Il fattore principale sul quale bisogna basarsi e dare la maggior importanza è il riconoscimento della dipendenza e capire la propria paura di rimanere da soli, cominciare quindi un processo nel quale, pian piano, poter riconoscere e ritrovare se stessi tramite progetti, idee tralasciate…
Decidere con la propria testa. Cominciare a fare scelte seguendo la propria mente e il proprio cuore e in conclusione riconoscere le proprie emozioni, ascoltarle e imparare a gestirle.
Perché è importante parlarne?
È fondamentale parlare di dipendenza affettiva sicuramente per migliorare la propria relazione ed essere a conoscenza di come ci si possa sentire o comunque dei rischi e difficoltà che bisogna affrontare.
Bisogna sensibilizzare maggiormente riguardo le “new addiction” e in particolare quelle riguardanti la salute e il benessere mentale di ciascuno di noi.
L’amore sicuramente non è qualcosa di semplice, all’ interno di una relazione è normale sentirsi così collegato alla propria metà da sentirsi quasi “dipendente”. Quella persona può diventare così speciale che il pensiero di ritrovarsi senza di essa sarebbe come perdere una parte di sé fin troppo importante per esser lasciata andare…
Mariachiara Castelli IICC