“Ancora con questa storia?” “Ma non si stanca mai?” “Capisce che la verità non si saprà mai?”
Queste sono domande che moltissimi in questi ultimi 13 anni si sono posti nel vedere e sentire portare avanti la battaglia di Ilaria Cucchi per scoprire e rivelare la verità riguardo la triste morte del fratello Stefano.
Qualcuno nel vederla continuamente scendere in piazza avrà pensato che lo facesse solo per una sorta di tornaconto personale a prescindere da quale fosse la verità, altri invece avranno aspettato con ansia che giustizia finalmente fosse fatta. Ilaria non si è mai arresa e grazie al suo attivismo il caso ha avuto una grande visibilità mediatica in Italia ed Europa, facendo emergere altri casi di persone morte in carcere.
Nel 2018 è uscito il film “Sulla mia pelle”, che permette anche a noi più giovani di conoscere gli ultimi giorni della vita Stefano; inoltre, il processo non è stato soltanto proiettato nelle sale dei cinema, ma anche distribuito su Netflix e reso fruibile gratuitamente in diversi centri sociali e nelle piazze di tutta Italia da collettivi studenteschi.
Il 4 aprile 2022 finalmente Ilaria ha ottenuto giustizia, per Stefano e per la sua famiglia, lasciando così un segno a tutti coloro che ritengono una perdita di tempo portare avanti le proprie battaglie di fronte alle ingiustizie.
Ilaria Cucchi non è solo la sorella di Stefano che dal 2009 lotta per la sua verità, ma è anche una figura attivamente impegnata nella lotta per i diritti umani e civili, di tutti. Tramite l’associazione da lei fondata, “Associazione Stefano Cucchi”, si è fatta promotrice di varie proposte, tra cui l’inserimento del reato di tortura nel codice penale italiano, inserito “solo” nel 2017 con l’articolo 613-bis e 613-ter, prima di allora l’Italia ha subito diverse sanzioni da parte dell’Unione Europa oggetto di forte dibattito.
Alle elezioni del 2022 Ilaria è stata eletta Senatrice, ottenendo grandi consensi non solo in Toscana, ma anche in Lazio, Campania e Lombardia, nonostante le accuse di sfruttare la vicenda del fratello per farsi strada.
Lei stessa dice: 《Mi dicono che sfrutterò la vicenda di mio fratello? Io la utilizzerò affinché sia un esempio per tutti, mio fratello è simbolo di ingiustizia e io mi impegnerò affinché simili vicende non accadano più.》
Il caso di Ilaria può e deve essere un esempio per tutti, uno stimolo a non arrendersi mai e a portare avanti non solo le grandi battaglie ma anche le nostre piccole lotte quotidiane, in modo da non essere cittadini ed umani passivi, per vivere in uno Stato in cui l’ingiustizia non sia data per scontata, consapevoli dei nostri diritti e doveri.
Valeria Puma, VCC