I giorni della merla generalmente sono il 29, il 30 e il 31 gennaio e sono considerati i giorni più freddi dell’anno. Un proverbio infatti dice che se questi giorni sono freddi ci sarà una bella primavera, se invece sono caldi la primavera arriverà tardi. In molte città d’Italia questi giorni vengono festeggiati in modo differente; per esempio a Lodi da due cori in cui si “chiamano” e si “rispondono”; a Cremona e provincia cantano dei canti popolari sulla merla per rivivere l’atmosfera contadina e in molti comuni si usa riunirsi davanti a un grande falò per cantare insieme e degustare vino e cibi tradizionali. Sempre a Cremona i giorni della merla sono il 30, il 31 e l’1 febbraio.
La leggenda più famosa narra di una merla bianca che per il forte freddo rimase dentro un camino a riscaldarsi per tre giorni. Dopo essere uscita vide che il colore del suo pelo era cambiato e con il fumo del camino era diventata nera. Un’altra leggenda invece narra di una coppia di giovani sposi: Merlo e Merla, dopo essersi sposati vicino al fiume Po, dovendolo attraversare per ritornare nella loro abitazione, a causa del freddo decisero di aspettare tre giorni. Passati i tre giorni la situazione non cambiò e dovettero attraversare il fiume ricoperto di ghiaccio, durante questo percorso però il Merlo cadde e la Merla iniziò a piangere così tanto da sentirsi ancora oggi.
In altre città infine ci sono molte poesie e filastrocche su questi giorni. Di seguito ne viene riportata una:
Oh che freddo! Oh che gelo!
Vento forte e nubi in cielo!
La pozzanghera è ghiacciata,
la grondaia è gelata!
Indossiam sciarpe e cappelli,
bei maglioni e gran mantelli,
paraorecchie e poi giacconi
canottiere, calzettoni!
Ma’ sto freddo non va via:
gela tutto, mamma mia!
Più pungente di una sberla:
sono i giorni della merla!