Negli ultimi decenni, è stato più unico che raro che dei civili si recassero nello spazio, eppure nell’ultimo anno il “turismo spaziale” ha avuto uno sviluppo sostanziale.
Negli anni ’50 era solo un’ipotesi: dall’11 luglio 2021 la Virgin Galactic diventa la prima azienda al mondo a lanciare in maniera indipendente dei civili paganti nello spazio, il programma di formazione dura due giorni, in cui si è sottoposti anche a test in cui viene simulata la forza gravitazionale. Il 19 settembre la SpaceX compie il primo volo orbitale senza la presenza di astronauti professionisti e un precedente addestramento. L’offerta prevede principalmente voli suborbitali con altezze massime di 100-160 chilometri durante i quali si può rimanere da tre a sei minuti in condizione di assenza di peso, osservare il panorama stellare e l’orizzonte curvo della terra.
Ma negli anni ’70-80 la selezione del personale che avrebbe partecipato alle prime spedizioni nello spazio era molto rigida, in particolare negli USA i cui professionisti provenivano solo dalle migliori università e scuole di volo.
Valentina Tereškova fu la prima donna, sovietica, ad andare nello spazio, nel 1963. Era una paracadutista, dunque non una cosmonauta, e fu il primo civile a recarsi nello spazio, ma ovviamente non andò a lei il comando della navicella.
A partire dal 2000, molte furono le compagnie aerospaziali a provare ad affacciarsi nel turismo, tra cui anche la nota Virgin Galactic; viene anche lanciata la “moda dello spazio” in occasione di un matrimonio in un boeing, la sposa infatti indossava un abito adatto al fluttuare senza problemi.
Anche l’Italia si prepara a dare l’avvio a questa forma di turismo: nel 2018 sono partite le trattative con la Virgin Galactic per organizzare i viaggi spaziali e si è infatti appena concluso l’accordo tra l’azienda britannica e l’Agenzia Spaziale Italiana, e i voli partiranno dallo spazioporto di Grottaglie, in Puglia, la cui costruzione è ancora in corso, dal 2023. Per non dimenticare che l’ASI ha sempre avuto un ruolo fondamentale nelle missioni dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), grazie alla competenza ed esperienza dei nostri ricercatori, e l’Italia vanta anche di comfort, tecnologie spaziali avanzate, moduli per la permanenza in orbita, che la faciliterebbero nel diventare uno dei paesi protagonisti di questo nuovo mercato.
Le vacanze non durerebbero neanche pochi minuti, ma anche alcuni giorni! Il cibo made in Italy è già stato più volte portato nello spazio, adattato all’assenza di gravità, riscuotendo successo.
Argotec, un’azienda di ingegneria aerospaziale italiana, con la coordinazione dell’ASI, sta preparando il lancio di un satellite di piccole dimensioni verso lo spazio profondo, dall’Italia, il 24 novembre di quest’anno e tra le opzioni, c’è di creare vere e proprie colonie di persone, prima sulla Luna, poi anche su altri pianeti, entro dieci anni.
Ma non finisce qui, tra poco anche le mongolfiere potranno andare nello spazio, la proposta di turismo spaziale più “economica”, con decollo e atterraggio molto più delicati, cui possano accostarsi molte più persone. I primi voli dovrebbero partire, in questo caso, nel 2024, sempre dagli spazioporti, e si possono già prenotare i posti a bordo.
Insomma, diventa sempre più realizzabile un futuro, fino a poco tempo fa pura fantascienza, in cui sarà possibile trascorrere le proprie vacanze in un hotel, mangiare e lavorare sulla Luna!
Riusciremo, nel frattempo, a salvare il pianeta terra?