Il DDL Zan è morto!

Oggi, si discute molto sul ddl Zan e se sia stato giusto o meno da parte di chi ci rappresenta, reprimere questa proposta di legge con un’ imbarazzante esultanza da stadio da parte del centrodestra.
Ma cos’era il ddl Zan?
Il ddl Zan era una misura che mirava a punire chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione o violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, o sull’identità di genere, o sulla disabilità della vittima.
Questo disegno di legge proponeva tre modifiche a tre articoli già presenti nel nostro codice penale, aggiungendo ulteriori pene a chi pratica atti di omofobia e transfobia, a vantaggio quindi della comunità LGBTQ.
Ma che cos’è la comunità LGBTQ?
La LGBTQ è una comunità formata da diverse persone con diversi orientamenti sessuali. L’acronimo racchiude in sè le iniziali degli orientamenti omosessuali più diffusi: Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer.
Grazie all’esistenza della comunità, le persone sono incoraggiate e sono orgogliose di dire a tutti il proprio orientamento e quindi non sentono più il bisogno di nascondersi o di avere paura. Ognuno è libero di scegliere chi vuole essere o diventare e di stare con una persona con cui rimanere a fianco tutta la vita, senza pregiudizi e senza discriminazioni.
Purtroppo questo concetto non è ancora chiaro a tutti, infatti in molti paesi tra cui proprio la nostra patria, la nostra Italia, i diritti della comunità LGBTQ non vengono ancora accettati.
Il 27/10/2021 il Senato ha votato a maggioranza in favore della “tagliola”, cioè di quella procedura che esiste solo in Senato e che consente di evitare la discussione di una legge.
Hanno votato per impedire, dopo anni di discussione, la discussione finale.
E ha funzionato grazie al voto segreto, che ha permesso di uccidere a pochi centimetri dall’arrivo, la migliore legge che l’Italia potesse avere per tutelare le vittime di omofobia.
È triste vedere le persone avere timore dei giudizi altrui o soffrire di ansia sociale o vedere figli non riconosciuti dai propri genitori solo perché omosessuali.
Il mondo deve ricordare le vittime di omofobia e proprio per loro, dobbiamo andare avanti e combattere, supportando la loro voce. Infatti dopo la morte del ddl Zan in molte piazze italiane a Milano, a Roma, a Palermo, la gente è scesa a protestare.
Facciamoci sentire. Sventolare un po’ di più quella bella bandiera dai colori dell’arcobaleno!