“LA ROTTA BALCANICA”

Il fenomeno della migrazione è sempre esistito perché legato alla sopravvivenza dell’essere umano. Infatti colui che migra dal suo paese di origine, a causa di una vita poco dignitosa dovuta a guerre, mancanze di cibo, scarsa sanità, cerca un ambiente consono ad uno stile di vita sano e degno di un essere umano.
L’intero percorso che i migranti fanno, scappando dal Medio Oriente e arrivando in Grecia con l’obiettivo finale di arrivare in Europa, è chiamato “Rotta Balcanica”. Questo si apre nel 2014, significa “entrare via terra” verso l’Europa, con degli itinerari che cambiano. In Italia la porta di accesso è la regione Friuli Venezia Giulia e in gran parte arrivano a Trieste, il suo capoluogo. La tappa peggiore di questo viaggio è tra la Bosnia e la Croazia, che nell’ultimo anno è diventato il canale attraverso cui le persone passano e dove avvengono spesso violenze inenarrabili. “The game” è un termine che sta a indicare il tentativo dei migranti di superare un confine, in particolare quando tentano dalla Bosnia di entrare in Croazia per poi tentare di raggiungere la MittleEuropa (Germania e Austria). In questo tentativo subiscono tanti respingimenti perché gli spostamenti avvengono in maniera illegale, quindi la polizia Croata agisce come se fosse una banda, spesso in maniera informale, bloccando le persone alle frontiere e nei boschi, picchiandole selvaggiamente con qualsiasi tipo di oggetto, comprese armi da fuoco. Inoltre compiono atti per creare il massimo danno possibile, come prendere soldi, rompere cellulari, togliere le scarpe soprattutto di inverno in modo che possano avere la massima difficoltà a ritornare. Far tornare indietro significa abbandonare di nuovo le persone dopo averle sottoposte a trattamenti disumani in prossimità della linea di confine dove stavano arrivando.
Sono respingimenti assolutamente vietati dal diritto internazionale e dobbiamo porre l’attenzione sul fatto che questa tappa peggiore si trova proprio nel cuore dell’Europa, detta anche “culla dei diritti”.
Pensiamo a paesi europei come la Grecia, da cui passano i migranti, che non sono in grado di gestire gli arrivi, per il sovraccarico che già si ritrovano ad avere o che non vogliono, e paesi europei come la Croazia e la piccola Slovenia che, anziché sviluppare i sistemi d’asilo, hanno sviluppato sistemi di espulsione e respingimento, infatti sono percepiti a buona ragione come paesi ostili, da superare velocemente.
L’Unione Europea è stata istituita per abbattere i confini sociali, economici e culturali e per assicurare un tipo di vita rispettabile per tutti, ma, visti i fatti poco prima citati, è riuscita davvero a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata?