FRAMMENTI

Ci sono dei frammenti, delle sensazioni, delle emozioni che ci portano in luoghi inaccessibili, dove l’unica porta di accesso si trova nella propria mente. Possiamo immaginare nella nostra mente una stanza, in questa stanza abitano tutte le emozioni e tutte le sensazioni che abbiamo provato e sentito profondamente. In questa stanza abitano tutte le emozioni e sensazioni che ci hanno donato non solo le persone o le situazioni ma anche i libri, la cinematografia e la musica: l’arte. L’arte ci rende vivi, dà un’impronta dentro noi stessi. Ci rende meno soli, ci fa sentire compresi. L’arte ci aiuta ad affrontare la vita di tutti i giorni con coraggio e amore. Ci sono dei frammenti di arte che si insediano nel nostro cuore e che difficilmente si sbiadiranno col tempo. Ecco i miei frammenti.
 
LIBRO
IL VECCHIO E IL MARE
Hernest Hemingway
L’acqua copriva ogni centimetro del suo sguardo, gli occhi del vecchio Santiago erano pieni dell’infinito oceano blu e trasparente, la tempesta travolgeva la sua piccola barca appesa al filo della speranza. Il mondo stava per rubare la vita a Santiago, la forza dell’acqua in tutte le sue forme divorava quel che restava della sua vita. Tutto sembrava dipendere dal pesce che dopo giorni combatteva per la propria vita ancora con l’amo in bocca sotto la piccola e fragile barca. Santiago e il pesce continuavano a combattere per la propria vita, restando aggrappati alla speranza che gli donava la natura, legati alla morte inevitabile dell’altro, quel giorno uno dei due era destinato a cadere nell’oblio di ciò che è stato, abbandonato dalla natura stessa, pronto a morire con un grande rispetto verso il mondo del proprio compagno del filo di morte che li univa. Continuavano a resistere nella tempesta, nell’acqua che continuava a cadere dal cielo fitto e intessuto di nuvole. Il vento faceva volare nell’aria gelida il futuro dei due, diversi ma connessi, entrambi impotenti davanti al cielo aperto, dinnanzi al mare senza confini, davanti alla potenza capace di negare sospiri e di donare ossigeno, capace di scatenare una tempesta, in grado di dar vita all’acqua. Cosa poteva o doveva fare il vecchio Santiago? Forse non esiste una verità sulla vita, forse tutto è coperto da più verità, non c’è un modo giusto per raccontare certe cose, perché non esiste un giusto o uno sbagliato, l’unica verità sono i sentimenti, non esiste fare la cosa giusta perché la cosa giusta semplicemente non esiste, o perlomeno non è per tutti uguale. Cosa restava al vecchio Santiago da fare se non lottare per se stesso in tutta quella tempesta di confusione, di grigio e di altre vite, l’unica verità era lui. La cosa giusta era combattere per se stesso anche se la natura lo incitava a mollare la propria vita.
 
FILM
WISH YOU
Seong Do Joon
Il cielo si colorava di rosa e azzurro, le nuvole alleggiavano nella luce dello splendore di quell’istante. Il sole tramontando donava la magia del cielo infinito, chiaro e brillante. L’aria fresca racchiudeva i nostri sospiri congelati nella paura di avvicinarci. I suoi occhi sembravano lucciole nell’azzurro immenso dietro i suoi capelli che brillavano come l’acqua di un fiume. Il suo sguardo sembrava contenere l’oceano, le sue labbra parevano i cuscini del suo letto di dolcezza. Il suo amore forse è diverso dal mio eppure la sua assenza mi toglie il respiro, quando se ne va mi lascia un vuoto incolmabile, quando i nostri occhi si incontrano sembriamo essere un’unica fonte interminabile di amore infinito, neppure il sole contiene tutta la luce dei nostri sguardi. Continuavo a perdermi nei suoi occhi, nelle sue parole e nella sua voce. Se soli avessi osato a toccarlo lui sarebbe scappato in preda alla confusione, forse perché scappare è la scelta più facile, forse perché è molto più facile scappare dai propri sentimenti anziché affrontarli per capirli meglio. Il suo caldo abbraccio è la mia unica casa, il suo sorriso è il mio focolare, le sue guance sono il mio letto di rose, le sue mani mi sostengono quando sto per cadere, la sua musica è la melodia del mio cuore, le parole che escono dalle sue labbra come note scolpiscono i miei battiti. Alle mie parole il suo sorriso si faceva largo nel suo viso soffice, ogni volta che sorrideva il mio sorriso mi invadeva. La sua musica intorpidisce la mia mente, sento un calore dentro di me ogni volta che penso a quanto sia dolce il suo viso, ogni volta che la sua presenza mi avvolge. Forse il nostro amore ha una possibilità per vivere nell’eterno dei nostri cuori, solo se saremo abbastanza coraggiosi da esprimere cosa brucia nel nostro cuore ogni singolo momento che siamo vicini nella luce dei nostri occhi.
 
CANZONE
BLUE AND GREY
BTS
È come se pian piano il pavimento si stesse sgretolando, come se piovesse senza sosta. Come se il gelo si infiltrasse in ogni centimetro di me stesso. Continuo a cadere, non voglio più rialzarmi, non ha senso, prima o poi ricadrò e sarò sul pavimento della mia stanza a piangere, a liberarmi, ad incatenarmi per poi piangere di nuovo. Mi fa paura rimanere solo con i miei mostri, adesso stanno crescendo, mi tolgono il respiro. Vorrei sparire, perché deve essere tutto così difficile? Perché devo soffrire così tanto? Desidero così tanto che momenti come questi siano soltanto degli incubi creati dalle mie paure accumulate e internate col tempo. Invece no, sento tutto così forte da sembrare impossibile che sia soltanto un brutto sogno. Sono stanco di guardarmi ancora nello specchio e dirmi” tranquillo, andrà tutto bene”. Non è vero, nulla migliorerà. Ho l’impressione di non muovermi, per quanto possa camminare rimango sempre fermo, sempre qui: sopra il tappeto della mia stanza a scrivere quanto dolore provi ascoltando musica triste per sentirmi meno solo, perché il silenzio mi fa paura. Il mondo si sta sciogliendo addosso a me, il cielo mi imprigiona, l’aria mi soffoca, la luce mi acceca, il buio mi fa cadere. Forse continuerò a navigare nell’infinito dei miei pensieri. Cerco di colmare il vuoto con la musica, con le parole che forse qualcuno capirà.
 
 
ANIME
THE PROMISED NEVERLAND
Kaiu Shirai, Posuka Demizu
Le nuvole sembravano più fitte, l’aria era rarefatta. Le mie sicurezza erano distrutte dal sangue e dall’orrore che abbiamo visto ieri, ricordo ancora gli occhi pietrificati, la pelle congelata, il suo corpo piccolo e fragile avvolto nel buio e nel gelo. Il suo cuore oramai fermo, chissà quanto avrà sofferto sola e immersa nella paura. Forse non era sola, aveva il suo peluche, l’unico ad esserle stato vicino nei suoi ultimi sospiri. Non so se dar voce alla rabbia, al timore, alla tristezza o alla delusione, sento tutto ciò in ogni goccia di sangue, chissà da quante gocce di sangue è stato macchiato questo posto, questo posto che prima chiamavo casa, questo inferno reale. Le ginocchia stanno per cedere nel buio del dolore, eppure sento di farcela, vendicherò tutti coloro che hanno sofferto, nessuna vita sarà più gettata nel vuoto della cattiveria e dell’insensibilità. Il cielo sembra più grigio, il sorriso della mamma più finto. Per quanto ancora dovremo fingere? Quanti bambini innocenti saranno ancora trattati come oggetti? Quando finirà questo incubo? Quando scapperemo da tutta questa finzione?