Il termine “matematica” deriva dal greco µαθηµα (máthema) e significa conoscenza, apprendimento; dunque matematico è colui che è appassionato della conoscenza. Le origini di questa disciplina sono riconducibili al V sec a.C. nella penisola del Peloponneso: la mitica Grecia. In questi primi secoli, l’uomo inizia a porsi degli interrogativi, e questi favoriscono lo sviluppo del pensiero umano.
La matematica del tempo non è la stessa che intendiamo oggi: essa era molto legata alla filosofia del momento ed entrambe svolgevano una funzione di sostegno e di aiuto vicendevole.
Così come la grammatica, è, è stata e sarà sempre, suscettibile di una particolarissima forma di interpretazione.
Da parte di ogni soggetto senziente, il quale in via d’eccezione inferisce razionalmente “secondo verità” (aletheia), preferendo di regola procedere empiricamente “secondo opinione” (doxa), quindi non si può non ritenere opinabile e disputabile al pari di qualsivoglia argomento.
A dimostrazione di ciò, è sufficiente ripercorrere la storia della matematica dall’antichità fino ai nostri giorni per rilevare innumerevoli contraddizioni, aporie, antitesi e conflitti.
Un esempio è Talete: come filosofo tentava di rispondere alle domande esistenziali dell’uomo (qual è l’elemento primordiale da cui ogni altra cosa discende?); come matematico è ricordato per il teorema di Talete, ma anche, come ricorda un aneddoto, per la misurazione dell’altezza della piramide di Cheope.
A seguire, la scuola pitagorica ed i suoi adepti non ammettevano l’esistenza dei numeri reali irrazionali, nonostante avessero scoperto l’incommensurabilità di alcune coppie di grandezze geometriche.
Una figura importante è anche quella di Ipazia che riuscì a conciliare matematica, astronomia e filosofia, tanto che fu messa a capo della Scuola di Alessandria. A lei si attribuisce la scoperta dell’astrolabio, si tratta di un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle.
La matematica, oggi come in passato, non è fine a se stessa: il suo utilizzo ha acquistato rilievo eccezionale, poiché ha fornito un’organizzazione razionale dei fenomeni naturali. I concetti, metodi e conclusioni della matematica sono il sostrato delle scienze fisiche. La matematica ha restituito la vita alle ossa aride di fatti sconnessi e agendo come tessuto connettivo, ha legato serie di osservazioni staccate in corpi di scienza. Anche studi puramente astratti, e non solo quelli motivati da esigenze scientifiche e tecniche, si sono dimostrati di grandissima utilità. La scoperta delle sezioni coniche (parabole, ellissi e iperboli),hanno reso possibile in secoli recenti la moderna astronomia, la teoria del moto dei proiettili e la legge gravitazionale universale.
Anche se questa disciplina non è semplice e talvolta si incontrano delle avversità, possiamo consolarci con le parole di Einstein che cito: “Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica, ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse.”