L’Italia è la culla della cultura donata al mondo da Dio in persona per ricordare agli uomini che il paradiso esiste. Henryk Sienkiewicz, scrittore polacco e premio Nobel per la letteratura, scrive: “Io credo che ogni uomo abbia due patrie; l’una è la sua personale, più vicina, e l’altra è l’Italia.” Nessun paese al mondo può essere paragonato alla nostra penisola, ma molti all’estero non hanno una buona opinione degli italiani. Vi siete mai chiesti cosa pensano gli stranieri di noi? In realtà non è molto difficile da capire, ho già in mente un film americano in cui si presenta lo stereotipo di italiano per eccellenza: un siciliano mafioso che gestisce un ristorante e che dice alla fine di ogni frase “a famigghia prima di tutto”. Però ho deciso di mettere da parte il mio rancore per i registi americani e dare un’altra chance agli stranieri. Sir Henry Wotton, scrittore inglese, scrive: “L’Italia? Un paradiso abitato da diavoli.” Chissà che cosa abbiamo fatto di male per essere giudicati così negativamente. Possiamo accettare che ci venga detto “Siete dei fannulloni”? Oh, sicuramente i cosiddetti “polentoni” non lo accettano. Come si può pensare che se l’Italia va a rotoli è solo colpa del Sud? Trovo esilarante che tutti questi filo-nordici non sappiano nemmeno che il termine Italia è nato proprio per indicare la Calabria. L’Italia è nata dal sud. Come un figliol prodigo, però, crescendo si è allontanata sfruttando le ricchezze del padre Meridione. Di chi è la colpa se adesso si parla di questione meridionale? Alcuni risponderebbero che è colpa dei meridionali venduti alle mafie dai politici. Nel 2020 ancora non si è in grado di assumersi le proprie responsabilità e quindi Vittorio Feltri dice: “Ho simpatia per De Luca, ma vorrei chiedergli se li chiude in entrata o anche in uscita? Perché a me risulta che ogni anno 14 mila campani si recano a Milano per farsi curare, perché le strutture sanitarie lombarde sono più rassicuranti di quelle campane. Io credo che nessuno di noi abbia voglia di trasferirsi in Campania. Non ce l’ho con la Campania, perché dovremmo trasferirci in Campania? A fare che cosa? I parcheggiatori abusivi?” e non contento aggiunge: “Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d’inferiorità. Io non credo ai complessi d’inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”. Ho trovato le sue parole esilaranti, davvero, non ho potuto fare a meno di trattenere le risate, soprattutto quando ho letto un suo tweet che cito testualmente: “Statistiche ISTAT. Reddito pro capite in Lombardia euro 37.258; reddito pro capite nel Mezzogiorno 19.000 euro. La superiorità dei settentrionali rispetto ai meridionali non è una mia opinione, ma un dato di fatto. Parlo di soldi e non di cervelli, ovviamente.” Direi che il tentativo di giustificare le sue parole sia miseramente fallito. Chissà se Vittorio Feltri ha apprezzato Dante ed il suo dolce stilnovo e chissà se sa che quelle poesie derivano proprio dalla scuola poetica siciliana. Chissà se apprezza la pizza, gli arancini o il nostro stupendo mare. Sono sicura che almeno un’arancia siciliana l’abbia mangiata e che i limoni che ha casa non provengano da Milano. Comunque spero che stia bene nel suo completo Dolce&Gabbana, si ricordi che Domenico Dolce è nato proprio a Polizzi Generosa in provincia di Palermo. Nel caso in cui non gli piacesse questo brand può comunque indossare un completo Versace sempre che non gli dia fastidio che Gianni Versace fosse originario di Reggio Calabria. Potrei parlare anche di Sciascia, Quasimodo, Verga, Basile, Camilleri o dei nostri vini, del pesce fresco, del nostro sole e della nostra ospitalità, ma non ne vale la pena per delle persone che non sono in grado di comprendere la bellezza o di vedere oltre ai soldi. Adesso smettiamola di accanirci contro Vittorio Feltri che è solo la punta dell’iceberg, almeno lui ha avuto il coraggio di dire quello che pensa e di mostrarsi per quello che è. È tempo di rimboccarsi le maniche e di deporre queste persone dai loro troni. Siate fieri di essere meridionali e portate sempre nel cuore la vostra terra, possiamo ancora cambiare le cose e ci riusciremo. Ad maiora semper!